Incontro dei soci del Cortile con Mons. Luigi Vari per confrontarsi su “DIVERSITÀ E DIALOGO”
Appena iniziato il 2025, lo scorso 3 gennaio, si è svolto nella sede del Cortile un interessante incontro con il nostro arcivescovo Mons. Luigi Vari sul tema della Diversità e Dialogo.
Si è partiti dagli scritti di Mons. Pierre Lucien Claverie, vescovo cattolico di Orano in Algeria, impegnato durante tutta la sua vita sacerdotale ed episcopale nel dialogo con la fede islamica. Domenicano, grande uomo di cultura ed azione ma anche di profonda spiritualità e soprattutto dialogo, sognava una convivenza pacifica con i musulmani in un’Algeria indipendente. Ma in quegli anni bui, funestati dal terrorismo islamista e dalla violenta reazione dell’esercito, pagò con la sua vita l’impegno in questa missione. La sua uccisione, il 1 agosto del 1996, pose fine a un lungo eccidio di cristiani d’Algeria, iniziato nella primavera del 1994. L’enorme lavoro svolto da tutti loro per il dialogo interreligioso ha portato a una causa collettiva di beatificazione, intitolata “Claverie e i suoi 18 compagni”, che li ha proclamati Beati: un riconoscimento da parte della Chiesa universale della straordinarietà delle vite donate da questi uomini e donne.
Gli interventi dell’incontro sono partiti dal messaggio di Mons. Claverie: trovare il modo di vivere insieme e costruire un “mondo plurale”. Mons. Luigi Vari ha raccontato di quando, prima di essere nominato vescovo, la sua parrocchia era frequentata da una moltitudine di ragazzi di varia provenienza geografica e anche di religione non cristiana. Questi ragazzi praticavano sport e altre attività e stavano perfettamente bene insieme, senza pregiudizi. Per poter realizzare questo, bisogna comprendere la diversità dei cittadini di altre etnie e convivere con loro, rispettando le loro abitudini e tradizioni, imparando a conoscerle, se possibile, ma non temendo che possano costituire un pericolo per noi e per le nostre famiglie.
Il riferimento all’aneddoto caro a Mons. Claverie, secondo cui un cannibale dichiarava di non mangiare uomini appartenenti alla sua tribù, ma solo coloro che non vi appartenessero, spiega chiaramente come, in maniera paradossale, si possano giudicare giusti i nostri simili e sbagliati i diversi da noi.
Negli ultimi anni, a causa dei continui flussi migratori, ormai tutti ci troviamo a incontrare persone provenienti da varie parti del mondo ed esse fanno ormai parte della nostra vita quotidiana.
L’auspicio è che non ci sia solo un’accettazione di facciata ma che ognuno di noi provi Amore per queste vite che, comunque hanno sofferto per l’abbandono della propria terra perché spesso provengono da situazioni di guerra, sfruttamento e mancanza di risorse per la sopravvivenza. Ci deve essere rispetto per le diversità e, seppure seguono una religione che non sia il Cristianesimo, bisogna essere comunque aperti ad un dialogo con loro. Secondo gli insegnamenti di Mons. Claverie, “non ci sarà incontro, convivenza, dialogo, amicizia, se non sulla base di una diversità riconosciuta e accettata”.
Amare l’altro nella sua differenza è la sola possibilità di amare.
MARIA CONSIGLIA SEBASTIANO